Si tratta di una serie di racconti scollegati, relativamente ansiogeni e asincroni. Il periodo migliore è la parte finale del libro, quando l'autore si focalizza maggiormente in un viaggio unico. Da apprezzare il viaggio in Grecia e Turchia, oltreché meglio raccontato anche per lo spirito libero e libertario che infonde nel lettore, nonché per la leggerezza dell'essere in cammino in un paese sconosciuto, assicurato di autenticità.
domenica 27 marzo 2011
Camminare dappertutto - Tomas Espedal
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