Testo del 2008 che mette in relazione i vari aspetti del capitalismo presente e passato, in un analisi pregna di numeri e percentuali oggettiva. Deludente è purtroppo e col senno di poi tutto l'ottimismo che l'accompagna e che con l'aggravarsi della crisi economica e delle disparità denota una certa miopia verso il dominio della finanza. Ciò che sta succedendo non è ascrivibile ad un episodio, ma al radicarsi e al rivoltarsi della gestione monetaria in ambito privatistico e non democratico come l'autore alla fine del libro auspicava; penso ad esempio alle varie banche centrali che sono private e attraverso il meccanismo del signoraggio bancario non solo non rispondono a nessun elettorato, ma espongono progressivamente il mondo alla catastrofe del debito.
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