martedì 11 febbraio 2014

Debito - David Graeber


Debito è un'ampia riflessione antropologica sulla nascita e crescita della schiavitù umana dal debito. Il libro è strutturato in 12 capitoli e discerne ciò che è teleologia capitalista dal semplice construtto mentale - culturale delle religioni, andando a pescare anche nel passato recente di alcune comunità africane, dove ad esempio il capitalismo non era conosciuto, ma il mercato si, in forme più o meno rituali, più o meno democratiche. L'essenziale del pensiero di Graeber è proprio l'archeologia dell'uomo, cosi intesa nella frase in pagina ultima:

Alla fine che cos'è un debito? Un debito è solo la perversione di una promessa. E' una promessa corrotta dalla matematica e dalla violenza. Se la libertà (la vera libertà) è la capacità di avere amici, allora è necessariamente anche la capacità di fare vere promesse.


Indubitabilmente viene fatto un percorso storico e dettagliato delle varie epoche, dalla prima organizzazione del tenere di conto della società babilonese alla Grecia antica passando nell'intreccio con l'impero romano e la religione cristiana che in origine rifiutava come immorale il prestito ad interesse, per poi mutuare dalle vicende cinesi di espansione e contrazione creditizia le varie forme di dominio e costrizione del popolo, analizzando anche il populismo libertario delle prime democrazie europee che con il dominio della guerra, esportarono in tutto il mondo il loro credo sia religioso che economico basato poi nell'odierno sul signoraggio bancario, di cui c'è un breve accenno nei capitoli finali, fondando la società contemporanea sulla creazione privata e dittatoriale di moneta virtuale dal nulla, basata sostanzialmente sull'accettazione convenzione sociale del valore falso del conio, esteso in appendice si potrebbe dire nel grafico annuale dell'Economist http://www.economist.com/content/global_debt_clock sinonimo di debito morale, nell'ineluttabile crescita e congiunzione nell'etica, come pure evidenziato da un filosofo dell'estetica quale Jacques Rancière in una mia recente lettura http://veritaemetodo.blogspot.it/2014/02/il-disagio-dellestetica-jacques-ranciere.html.

Lettura che mi sento di consigliare come fondativa accanto all'educazione primaria e secodaria, utile per un pensiero critico. Ricca bibliografia, concrete spiegazioni teoriche, accessibile a tanti. La proposta di cambiamento sociale qui espressa, è forse lontana, ma attuabile.

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