L'autore predispone una nuova teoria dell'economia nelle sue intenzioni. Le motivazioni dell'inflazione, della disoccupazione ritraggono però motivazioni già date. Il capitolo sulle crisi monetarie cerca di individuare le responsabilità da suddividere delle scelte macroeconomiche nell'avvenire, che volevasi più democratiche di quanto oggi la BCE non lo sia.
L'oggettività dell'innovazione tecnologica come fenomeno globale è bene posta in rilievo, è valida pertanto la formazione/organizzazione di fenomeni multinazionali, ma quello che manca nell'analisi di Savona sono le motivazioni che portano alle crisi monetarie.
È professabile perciò in linea teorica l'imperfezione degli organismi di emissione e controllo della moneta come asserito dall'autore, da distinguere però che dal 1998 data di edizione, ad oggi, la deriva come fenomeno marcescente del signoraggio con annessi e connessi è evidente nelle crisi che si susseguono. La proposta finale di Savona, di cogestione in parte democratica e governativa dei tassi di interesse, è nella giusta direzione e va spinta ancora più in la, sottraendo alla BCE la gestione e l'emissione della moneta con un adeguato organo rappresentativo e democratico, privo di signoraggio.
L'oligopolio principale e a cascata di tutti i processi imperfetti che condizionano infine la nostra attuale democrazia, evidenziati in questo libro, trovano origine nel monopolio di emissione da parte di banche private che effettuano esse un dominio del libero mercato imponendo di fatto le bolle speculative e i governi tecnici.