La vicenda umana di Antanas Mockus nato in Colombia da emigranti lituani e diventato professore di matematica, rettore dell'università di Colombia, sindaco di Bogotà apre ad una storia politica dal basso e piena di partecipazione popolare che conferma la possibilità di cambiare.
Formato in Francia appena dopo il '68, vive la ribellione come forma creativa, memore del clima familiare favorevole alle arti, si conferma nella trasversalità dei suoi studi anche filosofici e sociologici.
L'assurzione a rettore della più importante università statale lo conduce a sperimentare attivamente i suoi studi e a mettere in pratica metodi innovativi di comunicazione simbolica. Il percorso di lettura è anche un ritratto della capacità di innovarsi e di credere nell'uomo, il quale avvicinando legge, morale e cultura in modo non violento definisce il concetto di violenza simbolica che rovescia gli stereotipi consumistici e parenalistici, dandosi una prospettiva diversa alla luce della storia.
Scritto bene è perciò attuale e storico, comprende spiegazioni e domande, lasciando al lettore l'idea di continuare a ricercare e ricreare.