venerdì 7 giugno 2013

Rivolte in atto. Dai movimenti artistici arabi a una pedagogia rivoluzionaria - Paola Gandolfi


Bell'esempio di narrazione attuale con visione storico-artistica della rivoluzione che ha cambiato la storia in Tunisia e in alcune altre comunità arabe. La pedagogia rivoluzionaria è centrale nella proposta argomentativa dell'autrice, che mantiene viva la speranza e la scommessa per una generazione di un paese giovane, che muta nei costumi e forse abbandona la cultura paternalistica, bloccata ai periodi di dittatura.

Il cambiamento descritto è ancora in essere perché l'arte combatte quotidianamente per conquistare degli spazi pubblici come dichiarato da molti registi, musicisti e autori di opere nei più svariati campi e che vedono la luce e negli spazi lasciati liberi dal regime e all'interno di festival che cercano di liberarsi delle varie censure ancora all'opera. Si insite sul punto che la rivoluzione è stata il frutto di anni di lenta propagazione della ribellione, specialmente a partire dalle periferie. Saggio breve e didattico.

domenica 2 giugno 2013

Why Nations Fail - Daron Acemoglu & James A. Robinson


One book already classic. Why nations fail is made in 15 chapters and start with example of Egypt of today, Nogales Arizona vs Nogales Mexico and its underdevelopment. Now the theoretical approach see many explanations, geography, cultures ignorance.. theoretical bias all well described into it.

Next step is the extractive & inclusive institutions and why many economies has been in steady growth until the exploitation did not transform in creative destruction and will halted. In history of England the critical juncture come first, but now examples as China sign a doubt that the future would change in democracy and inclusiveness.


My opinion about this book is that a good theory, main for extractive and inclusive concept that open some possibility for emerging of demonstration of the accesibility of innovation in democracy, but the lack is an analysis of the great discrepancy between debt and tools of productions because I think that the oligarchs still dominate in different forms as the monopoly of currency vs great waste of wealth.
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