Libro di analisi, si parte da una serie storica recente 1977. La complessità del lavoro in Italia è simile e per certi versi opposta all'Europa. Gli autori propongono dieci domande che cercano di dirimere abbastanza in profondità le difficoltà di lettura della crisi attuale e le possibili vie di uscita, che malgrado l'evoluzione di disoccupazione sempre più evidente in Italia, ci vedono ad un punto di svolta della struttura economico/occupazionale. Nelle pieghe del testo si apprende ad esempio che sempre più persone, maggiormente donne sono alla ricerca di un'integrazione del reddito per la grossa erosione del reddito in corso dal 2008 e oltre la stesura del libro del 2013, ma notevole è il contributo rilevato di lavoratori stranieri nell'economia italiana. Le risposte sono ad onor del vero impolitiche, nel senso che allo stato attuale, ne i centri per l'impiego, ne le politiche di formazione/riqualificazione suggeriscono un cambiamento istituzionale e nelle risorse dedicate ad una pro-attiva ricolocazione dei lavoratori e dei disoccupati, ma anzi come testimoniato dagli autori in più punti, si tende ad un ripiego su se stesso dello stato ed allo sviluppo del fai da te dell'individuo anche per le questioni sociali/sanitarie. Quello che è evidenziato è soprattutto il grosso divario nelle prestazioni intellettuali e qualificate fra l'Italia ed il nord Europa in continuità con la scarsa scolarizzazione e con l'evidente malfunzionamento del welfare italiano (ammortizzatori sociali). La proposta degli autori è di incidere proprio nel funzionamento dei centri per l'impiego, assimilandoli alle migliori pratiche europee, cioè con personale preparato ed ammortizzatori sociali che inducano il disoccupato/lavoratore a ricercare e ottenere tramite questi istituti la maggiore occupazione ed un minimo reddito disponibile per sostenere la società rispetto al ripiego generale attuale ed in prospettiva di lungo termine. Buona lettura.
sabato 10 gennaio 2015
Dieci domande su un mercato del lavoro in cirisi - Emilio Reyneri, Federica Pintaldi
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