venerdì 1 maggio 2015

Leibniz - Armando Massarenti


L'introduzione a Leibniz nell'opera numero tredici della collana "I grandi filosofi" de "Il sole 24 ore" è fortemente caratterizzata dal contesto storico di fine 1600, in un Europa in cambiamento. Leibniz è un filosofo certamente non facile, il quale mi sembra ci conduca alle prime incursioni nella scienza moderna. La sua è una carriera in movimento, prima nell'impero francese, poi in Inghilterra e di passaggio nel resto d'Europa per l'approdo finale nella sua Germania alla corte di Hannover. Una storia personale fatta di corti e società scientifiche, dibattimenti e polemiche che astraggono il suo pensiero ad un nuovo livello. L'enfasi posta su concetti come le sostanze univoche dette monadi, di difficile soggettivazione, ma poi in particolare sulle capacità della ragione umana, sono di difficile riconoscimento. Certo si tratta anche di speculazione filosofica e pertanto vi è un continuo rimando ai trattati dell'epoca. Un'idea può essere che forse in nuce del suo pensiero vi sia forse un tentativo di oggettivazione nei continui rimandi a ciò che la scienza del suo tempo contribuiva a definire.

Lettura scostante e verso il finale, con "I saggi sull'intelletto umano" a tratti narrativa.

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