Trattato sul fiscal compact.
Riepilogo storico-giuridico degli anni della crisi dal 2010 fino all'implementazione del pareggio di bilancio del 2012. Testo denso di riferimenti normativi dei regolamenti europei ed al contempo l'esclusività di questo ultimo approdo, unico nel suo genere perché ricerca il coordinamento delle politiche economiche al di fuori dell'unanimità dei patti dell'Unione Europea, intraprendendo una via esterna cosidetta di patto intergovernativo il quale è aperto ai paesi non aderenti alla moneta unica, ma a livello di sottoscrizione volontaria. Questo percorso conclude il Meccanismo Europeo di Stabilità, prevedendo dei fondi a disposizione degli stati in difficoltà, ma con precisi vincoli di bilancio, come la riduzione del debito pubblico entro il 60% del PIL e del deficit entro il 3%.
La conclusione descrive l'ipotesi di trattati allargati e volontari come nuova via di regolamentazione dell'Unione Europea, anche se sembra che ciò impedisca una vera coesione e economica e sociale. La previsione di bilanci statali sostenibili finanziariamente cozza duramente con la realtà sociale, di welfare, di crisi economica e di debito oltre il 100% che studi approfonditi delineano già come livello insostenibile.