Libretto del 2005 fatto di articoli scritti dall'autore prevalentemente sul Corriere della Sera ma anche su altri quotidiani che ripercorre il problema delle lobby d'Italia e/o delle mancate liberalizzazioni che ad un decennio di distanza paiono ancora incompiute, specialmente nel settore dei servizi. La storia si ripete, se è vero che governi di varia coloratura politica e tecnica nonché di varia caratura personale oramai delineano per il nostro paese un perenne conflitto di interessi esteso dai settori a tradizionale dominanza monopolistica statale alla pervasiva presenza anche nei settori più innovativi. Qualche esempio di liberalizzazione riuscita c'è stato come nella telefonia mobile e in qualche nicchia che si fa fatica a distinguere, ma nel complesso si è assistito ad un aumento della spesa pubblica, ad un crollo dei consumi come nei modelli sudamericani citati nel finale del libro. Il grosso problema delle banche permane tutt'ora con la cifra enorme di quasi 200 miliardi/€ di crediti incagliati dovuti ad un sistema bancocentrico, e nel momento di crisi attuale tende ad acuirsi con le grosse banche che non riescono ancora a modernizzarsi ed a competere a livello mondiale. Che dire poi del fatto che con un'ampia parte della popolazione inattiva non si riesca a creare un sistema solidaristico allargato, dove cioè tutto viene lasciato a poche iniziative improvvisate nel combattere la povertà.
Certamente interessante e pieno di retroscena dell'epoca, lascia l'amara senzazione che nulla sia cambiato nel feudalesimo italiano.
Nessun commento:
Posta un commento