mercoledì 26 novembre 2014

Fragment of an anarchist anthropology - David Graeber


A little book of humankind. The author experience and his criticisms are centered on the bias of modernity, the capitalism. Starting from the differences between marxism and anarchy, capitalism and anarchy already conscious that the anarchy was never existed in form of structural organization, but present in many forms of being, one collective and individual one. The cases are well explained around the world, but as critics point out, are on small community scale, but Graeber through the book reach a conclusion that the fragmentation is almost ever present, from history to contemporary and equality in many old society is still present.

Well Graeber has stated the diversity of values and as a consequence political institutions, but nonetheless even a conceptual-symbolic vision, in one world where the rule of law isn't universal, one maybe can think it is true for western countries, but once more the author put in evidence various problem also linked: the meaning of freedom is always discussed here, the series of violations are extreme and the first and most important is the power of one man, the state over the individuality, through the mechanism of vote that cut out the diversities and imposed this rule of law of the majorities in a world dominated from capitalism.

I will conclude with this excerpt:

The rhetoric of "creatice consumption" in particular could be considere the very ideology of the new global market ..and consumption becomes a way to establish one's particular identity. We're all the same on the trading floor; it's what we do with the stuff when we get home that make us different.. The perspective of the anthropologist and the global marketing executive have become almost indistinguishable.

mercoledì 12 novembre 2014

Governo locale e autonomie - Ferruccio Vendramini


Ferruccio Vendramini appassionato cultore della storia locale della Provincia di Belluno ci dona questo studio assai importante di alcune vicende storiche e politiche di Belluno con accenni ai paesi della Provincia fra 1800 e primo novecento. Partendo da Castion, frazione di Belluno un tempo autonoma con le mille battaglie per rimanervi, la descrizione della società del tempo e delle profonde difficoltà del vivere in montagna ci impegnano nel raffrontare che cosa è cambiato in meglio e le molte avversità legate alla natura che condizionano ampiamente ancora oggi le attività umane sparse e a presidio di un territorio che è integro ma allo stesso tempo selvaggio.

La nascita dell'Italia unita ci porta poi nella difficile formazione della Provincia di Belluno, integralmente agricola, influenzata si dai moti risorgimentali, ma priva di un vero centro urbano e pure di peso politico, percorso che va sempre più accentuandosi in chiave contemporanea come riconosce l'autore in chiusura del libro.

Si passa poi a Ponte nelle Alpi, la cui descrizione è lampante delle difficoltà nell'attuare il miglioramento dei servizi al cittadino cosi sottolineando al contempo la tenacia dei montanari nel perseguirli con tutte le vicende amministrative susseguenti.

Va poi merito all'autore di evidenziare le difficoltà dei piccoli centri della Provincia come il mio, Comelico Superiore che venne commissariato per la cattiva gestione nel 1891 e negli altri paesi dissestati in tutti i sensi.

Gli anni iniziali della società "Dante Alighieri" sono stati importanti per la città di Belluno, lo sviluppo della società civile passa anche da qui, con questa che continua ad oggi a preservare ed arrichire la lingua e cultura italiana dentro e fuori i confini nazionali con molti momenti di incontro e confronto allora come ora.

Si discute quindi della mancanza di un monumento ai caduti della Grande Guerra a Belluno, in una cronostoria che è notevole nelle contraddizioni e nelle aperture della società bellunese.

Conclusione dedicata all'avvento del fascismo, attraverso i commissari ed il primo podestà della città, nell'implosione della strutture democratiche. Significativi tutti i documenti raccolti dal Vendramini in diversi archivi e per i vari capitoli, ci aiutano a capire il perché Belluno rimane bella da vivere e priva di una vera attrazzione rispetto agli altri centri, dissimulata nelle frazioni che si estendono in un vasto ambiente montano.

Preso a disposizione tramite prestito interbibliotecario gratuito della Provincia di Belluno.
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