Romanzo d'esordio di Elizabeth Inness Brown. Il sottotitolo mi ha colpito nella scelta del libro che inizialmente volevo solo donare, ma che poi, con le pagine che scorrevano, mi convincevano della arguta struttura del testo coerente e verosimile.
I sentimenti e le emozioni in questo romanzo giocano un ruolo totalitario e avvolgente, la vicenda storica è creata ad hoc, a partire dalla trama del rapporto fra un giovane e la sua "mamma adottiva". Ambientato in tutto il novecento, ripercorre le varie vicissitudini dei due protagonisti, in situazioni per lo più di solitudine e ordinaria vita quotidiana negli Stati Uniti profondi; James rimane orfano a 4 anni e da li è un rimando continuo di esperienze fra James e Marguerite le loro vite apparentemente cosi lontane nel vissuto e pure cosi vicine nei destini che si intrecciano per sempre. Una storia questa che dalla modestia degli episodi, estrae una sensazione di smarrimento che è comune quando si perde una persona cara, ma che carica di domande e risposte verso il senso di quello che facciamo.
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