lunedì 3 marzo 2014

Circa il quorum (proiezione semi-seria) e l'applicazione della volontà popolare. Considerazioni sociologiche e filosofiche.


Referendum Comelico Superiore in Alto Adige: si vota domenica 30 marzo 2014 dalle ore 7 alle ore 23

Sollecitato da diverse parti circa la possibilità che il referendum ottenga o meno il quorum vi è da rilevare che nella serie storica disponibile per le elezioni vi sia un (clicca sul viola) numero di elettori vicino al numero dei residenti compresi i minorenni questo a causa dell'Anagrafe Italiani residenti all'estero (A.I.R.E.) per i quali sono previsti dei rimborsi spese viaggio insufficienti a coprire l'intero costo del trasporto. Circa le elezioni comunali si rileva come mai nessuna delle 2 liste in lizza abbia superato un ipotetico quorum del 50% + 1 degli elettori aventi diritto, l'unica eccezione sia rappresentata dal 1995 in cui ci fu una sola lista che fece meno del 50% + 1 ma vinse con i voti non validi, assimilabile statisticamente ad un no a questo referendum che difatti è diviso in 3 fra un gruppo del SI comunicante, un voto NO episodico e un'astensione facilmente intuibile nelle proporzioni collegabile alla mancata partecipazione degli emigrati e ad una parte ignota su cui ci sforziamo di fare presa. Le elezioni comunali del 1995, le elezioni comunali del 1999, le elezioni comunali del 2004 e le elezioni comunali del 2009 sono consultabili ai links. I referendum del 2011 che comportano una base più omogenea e comparabile, generano un cauto ottimismo perché videro su 1948 aventi diritto al voto l'affluenza del 49% circa per i 4 quesiti che però presenteranno l'aggiunta di circa 500 emigranti in questo di quesito (circa il 20% della popolazione di Comelico Superiore risiede già ora all'estero e ciò dovrebbe fare riflettere) con un quorum attorno ai 1210 voti che equivale ad una vittoria alle amministrative con circa il 75%, cosa mai successa, ma visto che cerchiamo di unire... Su questi dati, la mia previsione statistica semi-seria da qualche mese a questa parte è che il quorum è difficile da raggiungere a meno che ci sia un risveglio civile e molti si esprimano pubblicamente a favore del voto libero conformemente all'articolo 48 della costituzione: "Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico" e che il SI abbia buone probabilità di vittoria pure restando sotto al quorum, però invalidando il voto.

Il mio dovere etico e civile prima da cittadino e poi da promotore del referendum è di cercare di ottenere quel quorum perché vota il popolo per il popolo in coincidenza con le finalità dell'articolo 48

L'esito eventuale del voto positivo e con il quorum è Sub judice del Parlamento che deve decidere e nell'ambito dell'Unione Europea trova un'interpretazione rafforzativa e favorevole alla eventuale vittoria del SI nella descrizione del professor Trabucco dove si afferma "a livello di diritto internazionale convenzionale del principio previa audizione della collettività locale coinvolte nei procedimenti di variazione territoriale ne garantisce un rafforzamento, poiché viene collocato in una sfera più rarefatta e neutralizzata, più distaccata dal condizionamento di fattori storici e culturali che hanno caratterizzato ed animato vivacemente il dibattito regionalistico in sede di Assemblea Costituente".

La soluzione convincente per raggiungere il quorum è semplice e l'ho appresa nella vita associativa di paese, partecipa e fai partecipare l'altro, essendo te stesso nel modo migliore e inclusivo votando SI. 
Il risultato democratico, nella vittoria del NO, ontologicamente è una risposta essenziale, mentre se vince l'astensione, ancora ontologicamente non si può creare maggiore divisione di quella già esistente, perciò da parte della filosofia politica si può dire che sia l'imposizione del marginale sull'essenziale.

Votiamo SI per UNIRE e progredire!

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